Le nuove frontiere della intelligenza artificiale : il riconoscimento delle immagini

La condivisione di immagini è una pratica non solo comune ma una abitudine quotidiana cui è difficile rinunciare.
Che si tratti di selfie, paesaggi, animali domestici, piatti prelibati, serate con gli amici o altro, poco importa: ormai grazie agli smartphone e ai social network, condividere una immagine è diventato cosi facile e immediato che nessuno riesce a esimersi da questo cambiamento nel modo di comunicare.
La mole di informazioni condivisa è diventa così vasta che questa abitudine ha suscitato un grande interesse delle principali major del mondo della tecnologia, sempre pronte a cogliere in questi cambiamenti, opportunità di crescita e di sviluppo.
La Microsoft, ad esempio, ha messo ha sviluppato una nuova applicazione che prova a identificare il contenuto delle immagini e scriverne una descrizione. Caption Bot, il nome di questa nuova applicazione sperimentale, indovina quasi sempre il contenuto della immagine, la riconosce, ne fornisce una didascalia abbastanza precisa. Per provarne la precisione e l’accuratezza, basta andare sul sito applicazione, caricare una fotografia (o inserire un indirizzo web relativo ad una immagina online ) e aspettare qualche secondo. CaptionBot vi stupirà nella maggior parte dei casi.
Google dal canto suo ha sviluppato Google Image Recognition,già da tempo utilizzato dal motore di ricerca. Interessante è la velocità con cui i risultati diventino sempre più accurati e precisi. Anche in questo caso è possibile caricare una immagine o inserire l’ URL di una immagine già pubblicata da qualche parte; il risultato sarà un elenco di immagini simili come aspetto o correlate al contenuto dell’originale.
Anche Facebook sta sviluppando, anzi sta raffinando, dato che la funzione è già attiva per gli utenti di lingua inglese che utilizzano iPhone o iPad, il Testo automatico alternativo, ovvero una funzionalità in grado di fornire una descrizione dettagliata del contenuto della foto pubblicata sul social network.
Lo sviluppo di questa forma di intelligenza artificiale dà una grossa spinta anche alle applicazioni che hanno il fine di aiutare le persone ipovedenti o con una grosse disabilità visive.
In particolare una startup italiana, la Horus Tecnology, ha sviluppato un dispositivo che aiuta non vedenti ed ipovedenti descrivendo per loro ciò che hanno di fronte e riconoscendo le persone: segui i collegamenti per vedere nel dettaglio il suo funzionamento e le relative applicazioni.
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